Genius Loci - le radici del turismo sostenibile

Genius Loci, le Radici del Turismo Sostenibile

Il libro Genius Loci , le radici del turismo sostenibile nasce in seguito all’osservazione di tantissimi casi di sviluppo turistico spregiudicato.

Sdoganata dal P.N.R.R. la sostenibilità non è più una parola elitaria. E’  divenuta una parola multitasking valida in ogni ambito: economico, produttivo, di servizio, d’innovazione tecnologica, di urbanizzazione e di mobilitazione sociale. Tuttavia senza le sue radici ogni tipo di sviluppo sostenibile è in balia di interessi – non tanto locali – bensì di conquista da parte di altre economie, lobby o multinazionali spesso tutt’altro che sostenibili per le comunità locali. E questo vale soprattutto nel turismo italiano che a saputo dare a milioni di famiglie una libertà, autonomia e benessere .

Genius Loci, Le radici del turismo sostenibile è un piccolo libretto di rapida lettura. Le poche pagine però non devono trarre in inganno: c’è quel che serve per affrontare il cuore del tema sostenibilità ma serve pur sempre umiltà nel riconoscere che ci sono competenze insostituibili come tradizioni e costumi locali lil cui sapere non si misura secondo criteri accademici.

Perché il turismo sostenibile ha bisogno di “Genius Loci”?

Genius Loci distingue tre tipiologie di principi da curare. Si tratta di principi fondamentali da non confondere quando si intende creare sostenibilità turistica in modo concreto, pratico e sincero. Essi sono: i principi del turismo nel luogo, i principi conduttore nell’innovazione turistica, i principi del cambiamento.

Quando li distinguiamo in modo coerente, possiamo intervenire rimettendo in gioco il valore unico e inimitabile del Genius Loci. L’Italia ne conserva in ogni luogo. Eppure quel “collante” che consentiva ad ogni persona di mantenere un rapporto diretto con la natura del luogo, abbiamo smesso di nutrirlo.

Genius Loci, le radici del turismo sostenibile

Il Genius Loci è fondamentale infatti “nutrirlo” affinchè il visitatore rispetti, ami e curi (per empatia) il paese che lo ospita. Occorre nutrirlo però con coscienza, come indicato nel libro, poichè non si ha a che fare con un prodotto marketing, bensì con quello spirito del luogo che non va contaminato con troppe parole.

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Landmark, i segni della terra

Landmark, i segni della terra

Landmark è il termine anglosassone che denota un punto di riferimento geografico.

Coglierne il senso completo è un’aspetto importante per chi studia e lavora per far conoscere un territorio. Leggi tutto…

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Turismo responsabile: un modo diverso di vivere l'esperienza turistica

La responsabilità del luogo

La responsabilità del luogo

La responsabilità è un tema scottante nel turismo. Ma è anche un tema aperto a più punti di osservazione.

Quando però il termine “responsabile” è abbinato a un luogo o un’area geografica, l’ambiente diviene il centro di ogni strategia.

Anche il turismo occorre che compia un passo in più verso l’ambiente e anche un passo indietro di fronte a temi consueti come l’economia e la comunità. La responsabilità del luogo ha una priorità, perchè riporta itutti a mettere in moto valore umano, impegno, onestà, vocazione, rispetto verso una l’ambiente che ospita tutte le attività umane. Si tratta di ritrovare le radici di un “fare giusto” . Qualcosa che richiede di focalizzarsi più su “oneri” che onori.

La responsabilità del luogo e le virtù umane

La responsabilità di un luogo necessita di qualità virtuose nella comunità di chi lo risiede.
Per identificare e misurare queste qualità non servono criteri o dogmi, basta osservare l’esempio di vita.

Cosa può rappresentate un esempio di responsabilità nello sviuppo turistico?
Quale modello è esemplare?

La “responsabilità del luogo” è composta da tre elementi che interagiscono : il luogo, chi lo governa, chi lo utilizza (temporaneamente o sempre). Tali elementi sono soggetti ad una variabile importantissima: la capacità di discernere da parte di chi lo governa e chi lo utilizza.

La responsabilità di un luogo è capacità di discernere

Per attrarre domanda turistica si tende a promuovere il luogo secondo una prospettiva attraente per chi lo può visitare. Tuttavia questa modalità da sola non costituisce un esempio di responsabilità del luogo.

Il luogo esiste da molto tempo prima che ci fosse l’essere umano. Quando parliamo di responsabilità del luogo significa divenire portavoci del valore originario primario di quel luogo. Quale è però il valore originario primario di un luogo?

Il valore originario primario del luogo

In origine il valore originario primario di ogni luogo era la natura stessa del luogo. Man mano che gli esseri umani hanno occupato lo spazio per sviluppare le proprie attività umane, il valore originario primario si riduceva. Oggi esistono città al posto della natura in cui tendiamo a usare in modo diverso il significato di “responsabilità del luogo”. La responsabilità del luogo in una città è fondata su differenti criteri di sostenibilità rispetto a quelli di un parco naturale. Paesi, borghi, zone rurali o marittime che vivono sul turismo hanno interpretato a loro volta una differente visione/percezione di sostenibilità.

Per tale motivo la percezione del valore di un luogo non dipende solo da criteri, ma anche dalla memoria che una comunità ha e coltiva del valore originario del luogo.

Coltivare la memoria del luogo

Adottare criteri, buone prassi, certificazioni e regolamenti che favoriscono un rapporto armonioso tra turismo e territorio può sembrare l’approccio giusto allo sviluppo sostenibile. Tuttavia un simile approccio da solo non significa che lo sviluppo sostenibile sia responsabile, nè che rappresenti uno esempio di sviluppo sostentibile credibile.

Quale è di fatto il valore originario su cui poggia il turismo di una destinazione? Focalizzare quel valore è fondamentale per uno sviluppo sostenibile coerente e credibile. Quando il turismo “non è percepito responsabile”, la causa non è mai il turismo, bensì il non aver focalizzato e coltivato il valore originario.

Focalizzare il valore e coltivare la sua vita è il primo atto di responsabilità di governo di un luogo.
Orientare le attività umane con “buone prassi” comunica una responsabilità del luogo credibile.
Genera distinzione, cultura delle attività e rispetto ambientale,  ma sopratutto responsabilità consapevole del luogo.

Non solo di attività umane bensì di tutte le sue forme di vita.

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Le identità e il cambiamento

Nell’epoca della connettività, l’essere umano ha modificando radicalmente il proprio modo di pensare e vivere la realtà. Un cambio di paradigma epocale, che comporta inevitabilmente una “crisi delle identità”.

Identità territoriale al bivio

L’effetto di portata globale generato dalla rete ha provocato una contaminazione dei costumi e dei consumi. Si tratta di un colonialismo culturale che anticipa una conquista economica pianificata già negli anni ’80.

Gli effetti del cambiamento sono evidentiissimi: migrazioni di massa, utilizzo incontrollato delle risorse ittiche nei mari, distruzione di foreste, culture intensive, crescita del traffico mercantile impattante sull’ambiente, etc, etc. Il fenomeno coinvolge tutto il “sistema”: persone, cose, imprese, territori, governi, stati, organizzazioni internazionali. La società liquida di Zygmunt Baumann (1925-2017) è un fatto reale: le sue correnti stanno delineando una nuova realtà che non conosciamo ma che sta mostrando un futuro diverso da qualsiasi programma.

In questa dimensione di precarietà le identità territoriali, linguistiche, umane naufragano sempre più dietro a sempre più effetti incontrollabili del cambiamento.

Quale è il nuovo senso delle identità nel cambiamento?

Che si tratti di imprese, comunità, territori o paesi  la volontà di affrontare il fattore identità è fondamentale per salvaguardare l’indipendenza e la sostenibilità. Rafforzarla significa rafforzare il Paese.

Qualsiasi valore territoriale è però a rischio di estinzione: che si tratti di prodotti locali, di comunità, lingua, storia, tradizioni, cultura, economia, produzione agricola, manifatturiera, cultura alimentare, stile di vita, … ogni valore territoriale senza un strategia d’identità, prima o poi cede la propria indipendenza a forze esterne ed impoverisce  il territorio.

Strategie d’identità e cambiamento, è possibile ?

Qualsiasi strategia di marketing  si fonda su 3 azioni che si fondano con coerenza su un unico principio:
Le 3 azioni sono: come ci rafforziamo, come ci difendiamo e come ci coordiniamo. Il principio è chi siamo. Ovvero chiarire la propria identità.

Questo chiarimento è l’aspetto più importante, perchè la sostenibilità di qualsiasi progetto di marketing dipende dall’Identità. Chiarire l’identità di un terriotorio è di cruciale importanza per condurlo verso un cambiamento favorevole alla sostenibilità di tutti valori originari di quel luogo e non solo di un’industria.

Costruire l’arca dell’identità territoriale

La costruzione dell’identità territoriale non è un gioco creativo. Si fonda sui valori, ma anche su relazioni umane, esperienze, conoscenze equilibrate con la natura del luogo. Si fonda su tantissimi elementi che confluiscono in una visione del futuro in cui non si può escludere alcun valore di quel luogo. La condivisione di una visione è la parte più delicata che va perpetrata nel tempo per fare si che la strategia di sviluppo possa divenire un’arca capace di galleggiare e navigare con valore nel mare liquido del tempo che viviamo.

 

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Identità perduta del rifugio

Identità perduta del rifugio

Sono uno degli ultimi valori che identificano ancora il mondo alpino: i rifugi.
Per questo motivo, qualche giorno fa ho accettato con molto interesse di tenere un breve intervento nei pressi di Castel Toblino, ospite dell’assemblea annuale dell’Associazione Gestori dei Rifugi del Trentino.

Erano presenti varie personalità e alcuni dei principali referenti provinciali del marketing turistico del Trentino. Una bellissima organizzazione. Leggi tutto…

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Turismo sostenibile per il rispetto dei contesti territoriali

Una volta c’era il turismo sostenibile

Turismo sostenibile e territorio. Una volta.

La sostenibilità è un asset centrale nella società occidentale del terzo millennio. Leggi tutto…

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La visione futura della destinazione turistica

Per la località l’organizzazione  turistica rappresenta la sfida più ambiziosa. Proporre nuovi benefici turistici genera da sempre un qualche effetto critico sulla vita dell’ambiente, della comunità e delle imprese economiche locali. Quello che vivono i visitatori infatti è raro che lo vivano nello stesso modo i “locals”.

La visione del futuro della destinazione turistica

Chi governa e sviluppa le attività turistiche di un territorio, per quanto sia preparato, non può fare quasi nulla senza un modello di organizzazione condiviso tra tutti i locali sia negli obiettivi che nel modo di operare responsabile. La coesione della comunità locale ha tuttavia il compito di condividere tre aspetti fondamentali:
•   una visione rivoluzionaria
•   una forza coagulante
•   dei valori accomunanti

La prima, la visione, la possiamo definire il sogno che muove le acque; necessita di essere “illuminata”, occorre che riequilibri e risvegli stupore e sopresa per la dimensione vitale del luogo, che conduca le persone verso uno stlie di vita senza consentire condizioni che alterino il rapporto di equilibrio che c’era originariamente con la natura del luogo.

La seconda, la forza coagulante, è un percorso governato da obiettivi risolutivi : very milestones della visione, tali da indurre ogni persona coinvolta a raggiungerli per convenienza e beneficio futuro. E’ l’aspetto cruciale e determinante a cui addestrarsi, poichè richiede di “metterci tutte le forze individuali” prima di quelle collettive; significa preparare le persone ad essere autonome. Significa sciolgiere le paure di perdere privilegi e stili di vita acquisiti. Significa che ai singoli interessi e convenienze personali, vada anteposta la qualità della vita di chi vivrà il luogo (nuove generazioni, salute ambientale, stile di vita sicuro e responsabile, natura, acqua, etc.). Quando ogni membro della comunità compie questa scelta, la sua coscienza assume consapevolezza del valore della vita del luogo, e diviene immune dal contagio di pregiudizi, paure e quelle debolezze umane che rinducono a “non fare” o peggio a credere di non esser capace di fare.

La terza, – la più delicata – è quando le persone abbandonano la diffidenza, si ricongiungono alla natura e la antepongono la sua legge per la vita come elemento fondamentale per realizzare la visione rivoluzionaria.

Non ci sono piani per questo tipo di modo di operare. Esiste solo onestà d’intenti.

La ricetta è un tipo di formazione diversa dalle logiche dell’innovazione sostenibile, bensì condotta per “rieducare” la comunità ad un nuovo modo di operare utilizzare l’ambiente. Un modo visionario, capcae di indicare un nuovo futuro.

 

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Genius Loci, le Radici del Turismo Sostenibile

Genius Loci, le Radici del Turismo Sostenibile

Genius Loci nasce dopo che ho osservato nel mio lavoro casi di sviluppo turistico che hanno letteralmente lasciato  i  “segni sulla terra”. Il rispetto dell’ambiente, della sua natura e di quel retaggio storico così ricco di valori che si è accumulato da generazioni in tanti luoghi è un principio fondamentale e insostituibile per qualsiasi titpo di sviluppo sostenibile. Ecco l’idea di questa – se mi è concesso definirla – piccola “guida”. Leggi tutto…

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Sostenibilità Il Mito e la Realtà

Sostenibilità, Mito e Realtà

Sostenibilità, è e sarà probabilmente il tema dominante del nuovo millennio.

Il fabbisogno di ogni individuo, famiglia, organizzazione, comunità, paese, nazione.

L’aumento progressivo della popolazione è inevitabile che stia generando lo sviluppo delle attività umane. Attività che necessitano di maggiori fonti di sostentamento e di energia. E il fenomeno dell’entropia diviene realtà. Per ogni nuovo abitante umano sulla terra, la terra dovrà produrre di più cibo.

Le specie animali, il mondo vegetale, tutta la catena alimentare, soggetta a questo processo, è l’oggetto di studio per uno sviluppo sostenibile. Ma sembra una gara senza pari: l’economia, o stile di vita, il significato dei luoghi che viviamo, delle abitudini e delle tradizioni correlate alla natura e all’ambiente stanno cambiando.

Quale è la sostenibilità possibile quindi di fronte a queato cambiamento?

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L’ Arca

Ipotizziamo un cambiamento epocale, cosa vorremmo portare con noi su una probabile arca? Cosa desideriamo salvare di questo mondo? Quali sono le scelte prioritarie che faremmo?

Stiamo vivendo un momento di cambiamento e di riassestamento dei valori, e la transizione in questi momenti ci unisce tutti. Leggi tutto…

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