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Le identità e il cambiamento

Nell’epoca della connettività, l’essere umano ha modificando radicalmente il proprio modo di pensare e vivere la realtà. Un cambio di paradigma epocale, che comporta inevitabilmente una “crisi delle identità”.

Identità territoriale al bivio

L’effetto di portata globale generato dalla rete ha provocato una contaminazione dei costumi e dei consumi. Si tratta di un colonialismo culturale che anticipa una conquista economica pianificata già negli anni ’80.

Gli effetti del cambiamento sono evidentiissimi: migrazioni di massa, utilizzo incontrollato delle risorse ittiche nei mari, distruzione di foreste, culture intensive, crescita del traffico mercantile impattante sull’ambiente, etc, etc. Il fenomeno coinvolge tutto il “sistema”: persone, cose, imprese, territori, governi, stati, organizzazioni internazionali. La società liquida di Zygmunt Baumann (1925-2017) è un fatto reale: le sue correnti stanno delineando una nuova realtà che non conosciamo ma che sta mostrando un futuro diverso da qualsiasi programma.

In questa dimensione di precarietà le identità territoriali, linguistiche, umane naufragano sempre più dietro a sempre più effetti incontrollabili del cambiamento.

Quale è il nuovo senso delle identità nel cambiamento?

Che si tratti di imprese, comunità, territori o paesi  la volontà di affrontare il fattore identità è fondamentale per salvaguardare l’indipendenza e la sostenibilità. Rafforzarla significa rafforzare il Paese.

Qualsiasi valore territoriale è però a rischio di estinzione: che si tratti di prodotti locali, di comunità, lingua, storia, tradizioni, cultura, economia, produzione agricola, manifatturiera, cultura alimentare, stile di vita, … ogni valore territoriale senza un strategia d’identità, prima o poi cede la propria indipendenza a forze esterne ed impoverisce  il territorio.

Strategie d’identità e cambiamento, è possibile ?

Qualsiasi strategia di marketing  si fonda su 3 azioni che si fondano con coerenza su un unico principio:
Le 3 azioni sono: come ci rafforziamo, come ci difendiamo e come ci coordiniamo. Il principio è chi siamo. Ovvero chiarire la propria identità.

Questo chiarimento è l’aspetto più importante, perchè la sostenibilità di qualsiasi progetto di marketing dipende dall’Identità. Chiarire l’identità di un terriotorio è di cruciale importanza per condurlo verso un cambiamento favorevole alla sostenibilità di tutti valori originari di quel luogo e non solo di un’industria.

Costruire l’arca dell’identità territoriale

La costruzione dell’identità territoriale non è un gioco creativo. Si fonda sui valori, ma anche su relazioni umane, esperienze, conoscenze equilibrate con la natura del luogo. Si fonda su tantissimi elementi che confluiscono in una visione del futuro in cui non si può escludere alcun valore di quel luogo. La condivisione di una visione è la parte più delicata che va perpetrata nel tempo per fare si che la strategia di sviluppo possa divenire un’arca capace di galleggiare e navigare con valore nel mare liquido del tempo che viviamo.

 

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La visione futura della destinazione turistica

Per la località l’organizzazione  turistica rappresenta la sfida più ambiziosa. Proporre nuovi benefici turistici genera da sempre un qualche effetto critico sulla vita dell’ambiente, della comunità e delle imprese economiche locali. Quello che vivono i visitatori infatti è raro che lo vivano nello stesso modo i “locals”.

La visione del futuro della destinazione turistica

Chi governa e sviluppa le attività turistiche di un territorio, per quanto sia preparato, non può fare quasi nulla senza un modello di organizzazione condiviso tra tutti i locali sia negli obiettivi che nel modo di operare responsabile. La coesione della comunità locale ha tuttavia il compito di condividere tre aspetti fondamentali:
•   una visione rivoluzionaria
•   una forza coagulante
•   dei valori accomunanti

La prima, la visione, la possiamo definire il sogno che muove le acque; necessita di essere “illuminata”, occorre che riequilibri e risvegli stupore e sopresa per la dimensione vitale del luogo, che conduca le persone verso uno stlie di vita senza consentire condizioni che alterino il rapporto di equilibrio che c’era originariamente con la natura del luogo.

La seconda, la forza coagulante, è un percorso governato da obiettivi risolutivi : very milestones della visione, tali da indurre ogni persona coinvolta a raggiungerli per convenienza e beneficio futuro. E’ l’aspetto cruciale e determinante a cui addestrarsi, poichè richiede di “metterci tutte le forze individuali” prima di quelle collettive; significa preparare le persone ad essere autonome. Significa sciolgiere le paure di perdere privilegi e stili di vita acquisiti. Significa che ai singoli interessi e convenienze personali, vada anteposta la qualità della vita di chi vivrà il luogo (nuove generazioni, salute ambientale, stile di vita sicuro e responsabile, natura, acqua, etc.). Quando ogni membro della comunità compie questa scelta, la sua coscienza assume consapevolezza del valore della vita del luogo, e diviene immune dal contagio di pregiudizi, paure e quelle debolezze umane che rinducono a “non fare” o peggio a credere di non esser capace di fare.

La terza, – la più delicata – è quando le persone abbandonano la diffidenza, si ricongiungono alla natura e la antepongono la sua legge per la vita come elemento fondamentale per realizzare la visione rivoluzionaria.

Non ci sono piani per questo tipo di modo di operare. Esiste solo onestà d’intenti.

La ricetta è un tipo di formazione diversa dalle logiche dell’innovazione sostenibile, bensì condotta per “rieducare” la comunità ad un nuovo modo di operare utilizzare l’ambiente. Un modo visionario, capcae di indicare un nuovo futuro.

 

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